Dallo scrittore Myprotein Graziano Pallotta, studente in Farmacia.
Polline D'Api
Il polline rappresenta l’insieme delle cellule germinali maschili delle Spermatofite; queste, a loro volta divise in Gimnosperme ed Angiosperme, sono considerate le piante più evolute del Regno Vegetale, e sono distinte da tutte le altre per la produzione dei semi.
Il termine polline deriva dal latino “pollen”, e significa “fior di farina”, “polvere finissima”; infatti si presenta come una polvere fine ed appiccicosa, di dimensioni, forma e colore variabili. La sua funzione è la fecondazione, attraverso l’impollinazione, ovvero il congiungimento della parte maschile (il polline) con la parte femminile (fiori o strobili), della stessa pianta o di piante differenti.
1. Ruolo delle api
Le api, oltre ad essere tra le principali responsabili dell’impollinazione, sfruttano il polline per la produzione di un particolare alimento, il “polline d’api”. Le api bottinatrici (ovvero le api deputate alla raccolta di polline e nettare) raccolgono il polline, quindi lo impastano con saliva, nettare e pappa reale, per portarlo infine all’alveare, dove fungerà da nutrimento per le larve.
Il risultato è un alimento ricco di tutti gli elementi necessari alla vita, presenti però in concentrazioni diverse a seconda del fiore dal quale provengono.
2. Proprietà
In virtù della sua straordinaria composizione biochimica e nutrizionale, il polline d’api è largamente impiegato come integratore alimentare. Vediamo di seguito i suoi principali componenti.
- Proteine ed amminoacidi
Il polline ha un contenuto straordinariamente elevato di proteine (30-40%), la metà delle quali sono presenti sotto forma di amminoacidi liberi, quindi prontamente assimilabili ed utilizzabili dall’organismo; in esso troviamo tutti gli otto amminoacidi essenziali (leucina, isoleucina, lisina, metionina, fenilalanina, valina, treonina e triptofano) e, a seconda dalla pianta da cui ha origine, 14-21 dei 22 alfa-amminoacidi importanti da un punto di vista nutrizionale.
- Glucidi
il polline contiene circa il 25-35% di carboidrati, prevalentemente sotto forma di glucosio e fruttosio, quindi monosaccaridi immediatamente utilizzabili come fonte energetica; questi conferiscono al polline proprietà energetiche.
- Vitamine
Il polline d’api è considerato da molti autori la più ricca e concentrata fonte naturale di vitamine; in esso ritroviamo infatti pro-vitamina A (sotto forma di beta-caroteni), vitamine del gruppo B, vitamina C, E, H, F ed acido folico.
- Minerali
Il polline è ricco anche di minerali, in particolare macroelementi (Calcio, Potassio e Magnesio), ma anche oligoelementi (Ferro, Zinco, Fosforo, Cromo e Manganese).
- Grassi
La composizione lipidica può essere molto differente di polline in polline; in generale il contenuto di grassi può assumere percentuali che vanno dall’1% al 13%; di questi, circa il 70% è rappresentato da acidi grassi insaturi, come l’acido palmitico, l’acido oleico e l’acido linoleico.
- Altri nutrienti
Nel polline troviamo anche acidi nucleici, enzimi, pigmenti, fattori antibiotici, lecitina, fitosteroli, ormoni, flavonoidi, ecc..
2. Benefici
Alcuni dei benefici del polline d’api sono stati confermati da diversi studi in vivo, ad esempio:
- Proprietà antiossidanti, multifattoriali, dovute ad esempio alla stimolazione della produzione di glutatione, un importante peptide antiossidante prodotto dall’organismo, particolarmente efficace contro radicali liberi e stress ossidativo, oppure dalla presenza nel polline di bioflavonoidi.
- Proprietà immunostimolanti; il polline sembrerebbe in grado di migliorare le funzionalità immunitarie, e quindi rivestire un probabile ruolo.
Altri studi, in vivo o in vitro, hanno attribuito al polline d’api altre proprietà interessanti, come:
- Azione energizzante, tonica ed adattogena; grazie al contenuto in carboidrati, vitamine ed amminoacidi, il polline dona forza e vigore; può essere utile in caso
- Potrebbe migliorare la funzione ovarica, stimolando e favorendo l’ovulazione.
- Probabili proprietà antitumorali, soprattutto dovute all’azione immunostimolante ed adattogena.
- Probabile azione antiipertensiva.
Inoltre, secondo alcuni studi, il polline sarebbe utile:
- Nel controllo del peso; ma non come prodotto dimagrante, quanto piuttosto 1) come integratore in grado di ridurre i livelli ematici di colesterolo, LDL e trigliceridi, 2) come induttore del senso di sazietà, e 3) come stimolante del metabolismo (soprattutto grazie alla lecitina).
- Nella cura della pelle, la quale dovrebbe rispondere ad un’assunzione di polline con un aspetto più giovane, elastico, resistente, ed idratato.
Sebbene manchino alcune evidenze cliniche degne di nota a sostegno di certe proprietà del polline d’api, resta senza dubbio un integratore di grande interesse.
3. Modalità d'Assunzione
E’ bene assumere il polline d’api a stomaco vuoto, lontano dai pasti. Per il dosaggio è opportuno tenere conto delle indicazioni riportate in etichetta; comunque, in generale, se ne assume inizialmente 1 cucchiaio da minestra (o 1 cucchiaino da caffè nei bambini) al giorno, per un mese; dopo circa 2 settimane è possibile aumentare l’assunzione sino a 2 dosi giornaliere (ad es. una la mattina prima di colazione ed una prima di pranzo).
Poiché potrebbe risultare poco appetibile, può essere consumato assieme a miele, latte, o solubilizzato in una bevanda calda.
Il polline essiccato va conservato lontano dalla luce, dall’umidità e da fonti di calore.
4. La Scelta
Il polline è generalmente commercializzato sotto forma di “palline” o granuli. Essendo un prodotto molto ricercato, è relativamente semplice trovarlo in erboristeria, o in farmacia. Tuttavia gran parte dei prodotti presenti in commercio non sono propriamente di “qualità”. Il problema infatti è che, essendo un prodotto naturale, può facilmente essere contaminato, e di conseguenza risultare tutt’altro che salutare.
Di conseguenza, nello scegliere il nostro polline d’api, dovremmo indicativamente concentrarci su prodotti preferibilmente italiani, o al massimo comunitari, preferendo quello raccolto da colture spontanee, o biologiche, lontano da coltivazioni intensive e/o OGM.
L’etichetta “biologico” serve anche ad indicare che gli apicoltori non hanno adoperato fitofarmaci nella cura delle api.
Ad oggi sono reperibili diverse marche di polline, provenienti da apicoltori di tutta Italia; se possibile possiamo anche affidarci ad un apicoltore di fiducia, in grado di fornirci del buon polline artigianale.
5. Controindicazioni
Attualmente non sono note interazioni farmacologiche importanti tra polline d’api e medicinali.
Sebbene sia, generalmente, un integratore sicuro (a patto che sia di qualità e il soggetto che lo assume sia in salute), può scatenare reazioni allergiche più o meno gravi (pollinosi), con rash cutaneo, rinite, broncospasmo, congiuntivite, ecc.. soprattutto nei soggetti sensibili o con un sistema immunitario indebolito.
L’utilizzo di pollini provenienti da colture OGM ha mostrato un’incidenza maggiore di fenomeni allergici; anche l’assunzione di polline di provenienza estera può causare allergie con maggiore frequenza, poiché potrebbe derivare da specie di piante appartenenti ad una flora diversa da quella alla quale siamo abituati.
Conclusione
In virtù della sua straordinaria composizione, il polline d’api è senza dubbio uno degli integratori di origine naturale più interessanti, in grado di rivelarsi utile ed efficace nella cura e prevenzione di diverse condizioni negative.
1) INTRODUZIONE ALLA BIOLOGIA VEGETALE, Kingsley R. Stern,James E. Bidlack, Shelley H. Jansky; McGraw-Hill Companies, 2009
2) http://www.ibra.org.uk/articles/what-is-the-future-of-bee-pollen
3) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4377380/
4) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18361733
5) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27013064
6) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19107823[/su_spoiler]