Dalla scrittrice Myprotein Chiara Fichera, laureata in Medicina e Chirurgia.
Integratori Proteici Senza Lattosio
Al giorno d’oggi, l’intolleranza al lattosio è sempre più diffusa.
Chi non ne ha mai sentito parlare almeno una volta nella vita? Questo disturbo alimentare è provocato dalla carenza, parziale o totale, di un enzima, la lattasi, deputato alla digestione del lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte.
Come accennato, tale zucchero viene digerito dalla lattasi a livello duodenale e scisso in glucosio e galattosio, due zuccheri più semplici che vengono direttamente assorbiti dall’intestino.
Se ciò non accade, il lattosio resta nel lume intestinale, viene fermentato dai batteri che normalmente vi risiedono, richiama acqua per osmosi e provoca la formazione di gas in eccesso; ciò rende ragione dei sintomi che accompagnano questo disturbo: dolore addominale crampiforme, stitichezza o più frequentemente diarrea, gonfiore, nausea, mal di testa, meteorismo e flatulenza.
Ovviamente la sintomatologia sarà più o meno eclatante in base al paziente e al tipo di pasto da esso consumato: se viene ingerita una gran quantità di lattasi insieme ad un pasto che permette un rapido svuotamento gastrico, i sintomi saranno più imponenti.
Come comportarsi quindi? Evitare alimenti contenenti lattosio è l’unica “terapia” necessaria, e nonostante possa sembrar semplice, non lo è affatto: questo zucchero è nascosto in cibi a volte insospettabili e può trovarsi in abbondanza anche in alcuni integratori per lo sport; questa potrebbe rappresentare una difficoltà per coloro che ne fanno uso continuato, seguendo una dieta sportiva controllata, al fine di incrementare la quota proteica giornaliera.
Il problema si pone dal momento che gli integratori proteici più usati e diffusi tra gli sportivi sono proprio quelli che vengono elaborati a partire dal latte: whey, caseine, e chi più ne ha più ne metta… c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Nonostante alcune aziende assicurino integratori “lactose free”, non tutti possono vantare una gamma così ben assortita e prodotti veramente di così grande qualità; diviene per cui un must conoscere delle alternative valide, che ci permettano di introdurre la giusta quota proteica e che contengano uno spettro aminoacidico quanto più equilibrato possibile.
Diamo quindi un’occhio ai migliori integratori proteici lactose free.
1. Proteine della carne
Oltre ad essere naturalmente prive di lattosio, vantano uno spettro aminoacidico completo che comprende anche tutti gli aminoacidi essenziali (EAA).Questo integratore si piazza sicuramente ai primi posti per qualità e biodisponibilià; inoltre la bassa quota di grassi e carboidrati lo rendono, non solo un ottimo alleato per la crescita muscolare, ma anche un ottimo adiuvante nelle diete ipocaloriche per la riduzione del grasso corporeo.
La dose raccomandata è di circa 25-30gr/die, consumabili prima o dopo l’allenamento, ma ottimo anche come spuntino in qualsiasi momento della giornata per aumentare l’introito proteico totale.
2. Proteine isolate della soia
Contengono una quota proteica maggiore rispetto a qualsiasi altra proteina derivata dalla soia in polvere.Per produrle vengono utilizzati i semi di soia (attenzione ad evitare marche che usano soia OGM); questi vengono disoleati al 100%, perdendo così la maggior parte dei carboidrati e dei grassi che normalmente ne costituirebbero il profilo nutrizionale.
Esse rappresentano l’alternativa ideale per vegetariani, vegani e intolleranti al lattosio, nonostante da molti ingiustamente accusate di non essere all’altezza delle tradizionali proteine derivate dal siero del latte.
Ma la verità è tutt’altra: le proteine isolate della soia andrebbero considerate analoghe a quelle del latte, vantando anch’esse un profilo nutrizionale completo. Un pregio? Ottimo rapporto qualità/prezzo e moderata velocità di assorbimento intestinale che permette di raggiungere un più duraturo senso di sazietà. Un altro mito da sfatare: tali integratori non incidono sulla produzione estrogenica, nonostante ciò venga affermato erroneamente più volte. Quando consumarle? 30gr al giorno, in prossimità dell’allenamento o come spuntino durante la giornata.
3. Albume d’uovo in polvere
Le uova, anzi per la precisione l’albume, costituisce un’ottima fonte proteica.In passato demonizzato per il contenuto in colesterolo del tuorlo, l’uovo è sempre stato un degli alimenti principe nella dieta umana e un integratore a base di albume vi permetterà non solo di raggiungere facilmente la giusta quota proteica, ma anche di evitare il fastidioso rito di dover separare tuorlo e albume.
Tale integratore è preparato per essiccazione, attraverso un processo noto come nebulizzazione dispersibile, partendo dall’albume fresco.
Questa proteina ha il pregio di un assorbimento completo in circa 3-4 ore, il che le pone a metà strada tra le proteine del siero del latte, assorbite molto velocemente e quindi ideali per lo più dopo l’allenamento, e le caseine, ad assorbimento lento che non sono completamente biodisponibili per l’organismo. Spettro aminoacidico equilibrato, possono rappresentare anche un utile “ingrediente” in cucina per peparare deliziose ricette light.
4. Proteine isolate del pisello
Venute alla ribalta negli ultimi anni, anch’esse possono considerarsi complete ed un’ottima alternativa non solo per chi conduce una dieta vegetale, ma anche per chi ha particolari esigenze dettate da patologie particolari o intolleranza.Non solo prive di lattosio, tra gli altri pregi annoveriamo la mancanza di glutine e colesterolo.
Anche queste hanno un ottimo profilo aminoacidico, comprendente aminoacidi essenziali e non, con un alto contenuto di arginina, glutammina e lisina. Non vi basta? Anche la loro digeribilità è molto elevata, provatele e non ve ne pentirete.
5. Proteine della canapa e del riso integrale
Ebbene si, ancora integratori vegetali! Sorprendente, vero? Le proteine della canapa possono inoltre vantare un alto contenuto di acidi grassi essenziali, minerali e vitamine.Prodotte in seguito a pressione e filtratura a freddo per estrarre l’olio di canapa, ciò che resta viene accuratamente sottoposto ad un processo di macinazione, sgusciatura e setacciatura a freddo. Complete in aminoacidi essenziali, hanno il vantaggio rispetto a quelle della soia, di non contenere inibitori enzimatici.
Le proteine del riso integrale, invece, nascono dal riso integrale germogliato (anche in questo caso, attenzione ai prodotti OGM) e hanno un profilo di aminoacidi molto simile a quello del latte materno; possono essere consumate in qualunque momento della giornata e sono ipoallergeniche, caratteristica che oggi è senza dubbio di rilievo.
Conclusioni
Per quanto alcune poco conosciute, le alternative alle classiche proteine del latte esistono, e la gamma di questi integratori è in continua crescita, per permettere una risposta adeguata alle sempre più numerose, e quantomai variegate, esigenze alimentari individuali; non avete che l’imbarazzo della scelta, sta a voi trovare l’integratore che più vi soddisfi.
Proteine della Soia