Dallo scrittore Myprotein Leonardo Cesanelli, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, laureando in Nutrition and Functional Food.
Enzimi Digestivi: Cosa Sono?
Gli enzimi possono essere definiti proteine (soltanto una piccola minoranza sono invece ribozimi, costituiti da particolari catene di RNA) specializzate nella catalisi di reazioni biologiche, così chiamati poiché individuati per la prima volta nei lieviti (in greco en “zime”).
Come tutte le proteine, gli enzimi sono costituiti da una o più catene polipeptidiche, pertanto se volessimo descrivere la struttura primaria di un enzima dovremmo elencare gli amminoacidi che lo compongono, più complesso sarebbe invece le diverse strutture derivanti dall’avvolgimento nello spazio degli stessi (secondaria, terziaria, quaternaria…). In generale possiamo dire che il loro ruolo consiste nel veicolare e instaurare interazioni tra substrato e il proprio sito attivo, formando un complesso.
A questo punto avverrà la reazione biologica con formazione del prodotto che verrà allontanato dall'enzima, che tornerà disponibile per iniziarne una nuova.
Focalizziamoci sugli enzimi digestivi, difatti, una delle funzioni più importanti degli enzimi è correlata alla digestione negli animali. Ad esempio le amilasi e le proteasi che risultano essere in grado di ridurre macromolecole come amido e proteine in unità semplici quali maltosio e amminoacidi rendendone possibile l’assorbimento intestinale.
L’alterazione dei processi enzimatici può a problemi metabolici importanti e se parliamo di enzimi digestivi la prima sintomatologia consisterà nella maggior parte dei casi in disordini dell’apparto gastrointestinale. Pensiamo ad esempio all’intolleranza al lattosio. Il lattosio è il disaccaride (“zucchero”) che troviamo nel latte.
Per essere digerito è necessaria la presenza delle lattasi in grado di scindere il lattosio in galattosio e glucosio. La causa principale dell’intolleranza al lattosio risulta pertanto essere dovuta a carenze di lattasi (alattasia totale o parziale), il lattosio in questi casi arriva tal quale nel colon, dove andrà in contro a fermentazione e conseguente produzione di idrogeno, metano e anidride carbonica (gonfiore addominale e meteorismo).
Integratori di Enzimi Digestivi
Oltre a possibili supplementi di enzimi digestivi nei casi carenziali, integratori a base di enzimi hanno trovato impiego nella “terapia enzimatica sistemica” (TES). Una “cura” definita “naturale” che sfrutta le proprietà degli enzimi per “accelerare” il normale processo di guarigione dell’organismo contro infiammazioni come dolori muscolari o articolari, infezioni ginecologiche o reumatismi.
Difatti, quando il nostro organismo è attaccato ad esempio da virus o batteri oppure subisce un trauma, gli enzimi ricoprono un ruolo chiave (come accennato nell’introduzione) nel catalizzare o inibire tutte le reazioni (bilanciamento) che moduleranno la risposta delle difese naturali, favorendo guarigione e/o riparazione dei tessuti danneggiati. I reali effetti di questa terapia risultano comunque ancora sotto indagine e da dimostrare a pieno.
Torniamo agli enzimi digestivi, per la maggior parte gli integratori di tali composti sono costituiti da estratti vegetali, ad esempio citiamo la Bromelina estratta dall’Ananas cornosus e ascrivibile agli enzimi proteolitici così come la Papaina estratta invece dalla Carica papaya. Mix di questi estratti (ananas e papaya) sembrano essere in grado di migliorare e facilitare la digestione e contrastare ad esempio i dolori dovuti alla dispepsia.
Un'altra fonte di enzimi sono le maltodestrine fermentate, in questo caso verranno estratti enzimi sia proteolitici che lipolitici che amilolitici, favorendo la completa digestione degli alimenti.
Benefici
Uno studio sul ruolo dei supplementi di enzimi digestivi afferma come questi possano avere un ruolo significativo nel controllo di diversi problemi legati all’apparato digerente o nei casi di insufficienze nel pancreas esocrino oltre ai casi di intolleranze alimentari legate agli stessi come quella al lattosio.
Lo stesso studio descrive come abbinamenti di enzimi estratti da animali (bovini ad esempio), derivanti da colture microbiche (lipasi per la maggior parte) e come detto in precedenza da estratti vegetali, possano andare a costituire un “pool enzimatico” ad azione sinergica.
Uno studio ha invece valutato direttamente gli effetti di una supplementazione di enzimi digestivi in pazienti con intolleranza al lattosio o fibrosi cistica.
I risultati dimostrarono come l’azione degli enzimi estratti da fonti animali producessero risultati più riproducibili e standardizzabili mentre quelli derivanti da estratti vegetali o da microbi si dimostrarono efficaci ma da valutare con più precisione le dosi e le combinazioni più efficaci.
Fonti
Gli enzimi digestivi contenuti negli integratori possono dunque derivare da animali (pancreatina), piante, microbi/funghi.
Cerchiamo di spendere qualche parola in più nel dettaglio delle diverse fonti, gli enzimi pancreatici animali sono attivi in un range limitato di pH (attivi nell’intestino ma non nello stomaco) mentre gli enzimi di derivazione vegetale hanno il vantaggio di poter “operare” in un ampio range di pH (2-11).
Dunque uno dei vantaggi dell’utilizzo di enzimi estratti da fonti vegetali è proprio la possibilità di agire già a livello dello stomaco, inoltre, come facile intuire potranno essere utilizzati anche da soggetti che seguono regimi vegetariani e/o vegani.
Per quanto riguarda gli estratti derivanti da colture microbiche/fungine (Aspergillus oryzae/Aspergillus niger) sono particolarmente indicati per coadiuvare la digestione proteica, ad esempio facilitando la digestione del glutine o di zuccheri come il lattosio.
Oltre ad essere efficaci questi estratti possono essere considerati sicuri per il consumo umano, difatti, vengono “coltivati” in condizioni di sterilità in laboratorio e sono ceppi selezionati con la certezza che non vengano prodotte micotossine sottoposti al controllo della Food and Drug Administration (FDA).
Gli estratti microbici sembrano essere dalle 10 alle 1000 volte più potenti rispetto agli estratti vegetali e/o animali e anch’essi riescono ad agire ad un range di pH che va dal 2 all’11. Mix di enzimi vegetali e microbici sembrano pertanto essere le combinazioni migliori per supportare la digestione.
Conclusioni
Concludendo, sono diversi gli studi che dimostrano come integrare con le giuste combinazioni di enzimi digestivi estratti da piante o microbi possano apportare benefici alla digestione e alla salute in generale.
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2) Alan Fersht, Struttura e meccanismi d’azione degli enzimi, Bologna, Zanichelli, 1989.
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4) Lauro Galzigna, Elementi di enzimologia, Piccin-Nuova Libraria, 1996.
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