Dallo scrittore Myprotein Lorenzo Candela, studente in Biologia – Nutrizione.
Berberina: Che Cos'è?
La berberina è un alcaloide estratto da varie piante utilizzate nella medicina cinese
Inizialmente fu utilizzata per il trattamento di infezioni come le diarree batteriche, o infezioni da Candida albicans.
Proprietà
Negli ultimi anni, invece sono emerse le proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti della berberina, per questo risulta essere un tool davvero interessante, non solo per chi soffre di disordini metabolici, ma anche per sportivi che vogliono migliorare la tolleranza al glucosio.
Infatti sembra che la berberina riesca a diminuire l’attività degli enzimi PEPCK e G6Pase, importanti nel processo di gluconeogenesi, ossia la sintesi di glucosio nel fegato a partire da substrati non glucidici, oltre a stimolare la sensibilità all’insulina negli epatociti e in altre linee cellulari, come quelle muscolari e adipose.
L’aumento della sensibilità al glucosio sembra essere legato all’aumento dell’espressione di alcuni recettori per questo zucchero come GLUT1 e GLUT4.
Interessante notare che nelle cellule muscolari sembra promuovere meccanismi di biogenesi mitocondriale, ma anche di atrofia, dovuta proprio all’attivazione dell’AMPK, che sembra possa essere evitata con la produzione della proteina PGC-?.
Come Agisce?
Il bersaglio principale della berberina è un sensore energetico cellulare: AMPK.
La berberina agisce facendo aumentare in maniera dose-dipendente AMPK a livello cellulare, segnalando alla cellula una carenza energetica.
Probabilmente questo avviene per una inibizione del complesso 1 della catena di trasporto degli elettroni.
Quando ciò accade nel fegato, si riscontrano minori livelli di colesterolo e trigliceridi sintetizzati, argomento che sarà approfondito successivamente.
L’assorbimento a livello intestinale è scarso a causa della glicoproteina-P, quindi si consiglia il suo utilizzo insieme a inibitori di questa, come la silmarina.
Sembra che in acuto, questa molecola sia in grado di diminuire assorbimento di glucosio da parte dell’enterocita, a causa della diminuzione dell’attività di alcuni enzimi, come la saccarasi, maltasi, lattasi e alpha amilasi.
Un’altra proprietà interessante è l’effetto della berberina sui pre-adipociti: con la somministrazione della molecola si riscontra una diminuzione dell’espressione di PPARg, un recettore pre-adipocitogenetico, per tanto questo rappresenta la soppressione del differenziamento dei pre-adipociti in adipociti.
Inoltre la berberina porta all’aumento dell’adiponectina, un ormone secreto dal tessuto adiposo, che modula alcuni processi metabolici, come la regolazione del glucosio e il catabolismo degli acidi grassi.
Dosaggio e Controindicazioni
La dose consigliata è di 900-2000 mg al giorno, divisa in 3 o 4 dosi e presa preferibilmente subito dopo un pasto.
Nella maggior parte delle persone sembra essere una molecola sicura, anche se alcuni studi mostrano che un periodo di somministrazione di 12 settimane con 0,5/1.5 grammi di berberina potrebbe comportare disturbi gastrointestinali, come crampi.
Combinata con alcuni antibiotici e altri farmaci potrebbe avere alcune interazioni pericolose, quindi si raccomanda di valutare bene la situazione prima di iniziare un eventuale utilizzo di questo integratore.
Ovviamente il suo inserimento in un piano alimentare deve essere contestualizzato, anche se il consiglio resta quello di utilizzarla per i pasti maggiormente glucidici, i quali preferibilmente seguiranno l’allenamento effettuato il giorno stesso, soprattutto se si sta effettuando una ciclizzazione dei nutrienti stile on/off.
Da non trascurare la sua potenziale sinergia con altri stimolatori della sensibilità insulinica come ALA, cannella e anche cromo.