Dalla scrittrice Myprotein Michela Perito, istruttrice di nuoto e studentessa in Scienze Motorie.
Imparare a Nuotare
Con il caldo estivo, non c’è niente di più bello che tuffarsi in una bella piscina per una rinfrescante nuotata, prima di una giornata di lavoro oppure dopo.
In entrambi i casi, il nuoto ci aiuta a rilassarci, a staccare la mente dai problemi di tutti i giorni. Ma che fare se non sappiamo nuotare? Come avvicinarci alla piscina?
Ho pensato di proporvi 5 consigli base, molto semplici, da mettere in pratica se non siete avvezzi al mondo acquatico. Si tratta dei primi piccoli passi che vi prepareranno ad affrontare i primi allenamenti e a sentirvi soddisfatti di voi stessi.
#1 La posizione orizzontale
Può sembrare banale, ma è uno dei primi ostacoli da affrontare. In qualità di esseri umani che si muovono su due arti, la nostra posizione in ambito terrestre è verticale.
Quando siamo in acqua tutto cambia. L’ambiente è composto da un elemento totalmente diverso per il quale il nostro corpo non è attrezzato in maniera specifica. In acqua ci si muove sia verticalmente che orizzontalmente: ben presto scopriamo muoverci orizzontalmente è più efficace ed economico. Dobbiamo pertanto familiarizzare con questa posizione, sia supini che proni.
Come fare? Proviamo a galleggiare: lasciamoci andare, solleviamo i piedi dal fondo e facciamoci cullare. Sdraiamoci sia supini che proni, scivoliamo sull’acqua. Concentriamoci sulle sensazioni che proviamo. Il risultato deve essere un'esperienza positiva sia fisica che mentale.
#2 Rilassarsi
E’ la naturale conseguenza del primo consiglio.
Se non siamo rilassati ma rigidi il nostro corpo calerà verso il fondo della piscina come un sasso (niente paura, potete mettervi tranquillamente in piedi se ciò dovesse accadere). Se invece ci rilassiamo, abbiamo fiducia in noi stessi, il nostro corpo sarà più leggero e fluido.
Cerchiamo di rilassare prima di tutto il collo e le spalle, poi le braccia, facciamo respiri lunghi e profondi, e infine sciogliamo le gambe. E’ importante essere consapevoli di quanto l’essere rigidi o impauriti ci possa ostacolare nel nostro percorso di avvicinamento al nuoto.
#3 Non dipendete troppo dal materiale
In piscina troviamo spesso molti oggetti galleggianti colorati, tavolette, pull buoy, tubi, ecc. che occhieggiano da grandi cestoni e sembrano chiamarci invitanti.
Cari amici, se siete principianti nella pratica del nuoto va bene “cedere” una o due volte, ma il vostro percorso non deve dipendere dall’utilizzo degli strumenti di galleggiamento.
Nei miei corsi (sia nuoto che fitness in acqua) tendo ad usare raramente il materiale “extra”, sia con adulti che con bambini, in quanto ritengo che sia importante concentrarsi sul proprio corpo e le sue reazioni agli stimoli che gli diamo.
E’ importante “programmare” i nuovi schemi motori utilizzando solo il nostro corpo. Solo in seguito, quando questi saranno ben consolidati, potremo utilizzare il materiale per variare le nostre sessioni di allenamento. Quindi non dovete far altro che sperimentare, galleggiare, muovere gambe e braccia nel modo a voi più naturale...
#4 Bolle
Bolle! Cosi come il movimento in acqua è da “riprogrammare”, così anche la respirazione necessita di attenzione. Ricordiamoci che nel nostro ambiente terrestre respiriamo quasi senza accorgercene: inspiriamo ossigeno ed espiriamo anidride carbonica.
Quando siamo in acqua, che succede? Le prime volte ci si può spaventare addirittura essere angosciati dall’idea di affogare. Ma ricordiamoci di essere rilassati e non andiamo in panico.
L’unico modo di non ingerire acqua quando ci immergiamo anche con la testa è fare le bolle! Soffiate forte con il naso e con la bocca. Man mano che proverete diventerà una pratica sempre più familiare e non vi renderete nemmeno più conto che automaticamente soffiate fuori l’aria dal naso e dalla bocca quando vi immergete. Ed evitiamo assolutamente di “pinzarci” il naso con le dita!
Il nostro obiettivo deve essere quello di imparare a gestire il nostro rapporto con l’acqua a 360°, evitando “scorciatoie”.
#5 Niente paura
L’acqua ci è amica. Il nostro corpo è composto al 60% di acqua. Prima di nascere galleggiamo in una sacca piena di acqua. I neonati entro i primi mesi di vita sanno muoversi nell’acqua come fossero ancora nella placenta. Perché avere paura?
Facciamo in modo che la nostra esperienza in piscina sia positiva: ogni volta cerchiamo di nuotare o muoverci sempre un po’ più a lungo, cerchiamo di tenere un pò di più la testa sott’acqua, guardiamo com’è il mondo al di sotto della superficie (se siete al mare).
Diamoci obiettivi realistici e minimi e impegniamoci a raggiungerli. Restiamo nella parte più bassa della piscina se quella dove l’acqua è più profonda ancora ci incute timore, e avventuriamoci solo quando ci sentiamo più sicuri.
Chiedete consiglio al bagnino di turno o ad un istruttore, saprà aiutarvi se avete dei dubbi e vi seguirà nel caso vi sentiate insicuri : in ogni caso, non siete da soli! Conclusione I consigli di questo articolo sono molto semplici e basilari. A volte si dà per scontato che chiunque entri in piscina sappia nuotare o abbia già avuto esperienza con l’acqua.
Molto spesso invece succede che perfino chi frequenta i corsi fitness (bike, treadmill o aquagym) non sappia nuotare o non si senta a suo agio in acqua. Prima di improvvisarsi nuotatori, senza aver mai avuto esperienza o senza aver frequentato corsi di nuoto, tentiamo questo approccio “soft” improntato sullo sperimentare il proprio corpo in un ambiente diverso, in cui vigono regole fisiche differenti. Da lì, saremo pronti per iniziare il nostro percorso da nuotatori – che sia per una stagione, per un anno o per una vita – con grandi soddisfazioni personali e benessere psicofisico.
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