Dallo scrittore Myprotein Sergio Chisari, personal trainer certificato e atleta (sergiochisarifitness.com).
Fascia Dimagrante
Perdere peso e tonificare fianchi e giro vita sono un desiderio comune a donne e uomini, e per raggiungere lo scopo sul mercato vengono immessi prodotti specifici che dovrebbero soddisfare i requisiti richiesti, come ad esempio fasce addominali, panciere, pantacollant dimagranti di varia lunghezza, tipi e materiali diversi, più o meno tecnologici e di fasce di prezzo adatte a tutte le tasche.
Usiamo il condizionale perché ad un primo utilizzo, così come testimoniato da chi li ha effettivamente indossati per un certo periodo di tempo, ‘sembrerebbero’ risolvere problemi specifici quali il drenaggio dei liquidi, con una conseguente tonificazione dei tessuti della parte addominale.
Oggi andiamo quindi ad analizzare più da vicino il prodotto, soffermandoci di conseguenza anche sul “dimagrimento” ottenuto attraverso lo sviluppo di calore, per poi trarne le debite ed opportune conclusioni in merito.
Di Cosa Si Tratta?
- Il tipo “base” è realizzato generalmente in materiale elastico come nylon e, più di recente, neoprene (quello anallergico più moderno si chiama neotex), con l’ausilio di una chiusura a strappo regolabile per qualsiasi taglia, e che può essere generalmente indossato avvolgendo la zona addominale non solo se si svolge un allenamento mirato in palestra, ma anche regolarmente sotto gli abiti; in questo risulta essere versatile e comodo se si desidera indossarlo “passivamente”, cioè sfruttando il calore sviluppato dal materiale con cui viene utilizzato a contatto con il corpo, senza però coadiuvarlo con allenamenti specifici o generici
- Cintura vibrante: funziona come vibromassaggiatore, è costituita da un dispositivo elettrico in grado di produrre vibrazioni trasmesse alla parte da massaggiare attraverso l’apposita fascia
- Dual shaper: attualmente uno dei più popolari, è una fascia dimagrante dotata di un dispositivo elettrico (non a batteria quindi) a contatti elettrostimolatori. Essi stimolano la muscolatura addominale attraverso le contrazioni in una sorta di “crunch” passivi. Esiste anche con la funzione vibrazione (dual)
- Vibro sauna: come la cintura vibrante ma che, oltre a vibrare, dà la possibilità di regolare autonomamente la temperatura della fascia, agevolando maggiormente il processo di riscaldamento della zona trattata (funzione sauna)
La reclame dei produttori in base alla quale la fascia dimagrante rimuove il grasso localizzato sulla pancia e tonifica i muscoli addominali si basa sull’assunto che il materiale elastico di cui è fatta la fascia, unita al lavoro di contrazione o di vibrazione (a seconda dei modelli), aumentino la temperatura corporea nella zona interessata, andando così ad innalzare il tasso metabolico della zona addominale e di conseguenza a bruciare i grassi.
Non solo: ogni modello, grazie alla possibilità di regolarne la circonferenza, può essere applicata anche in altre zone del corpo, come nella zona lombare dove il massaggio ed il calore sviluppato agevola a rilassare la muscolatura della schiena, ma anche su glutei e cosce, per ottenere un dimagrimento localizzato anche in altre parti del corpo ritenute critiche e difficili da snellire e tonificare.
La fascia dimagrante funziona?
Innanzitutto riflettiamo sul fatto che da più parti si sente dire che il sudore è un segnale di dimagrimento: capita infatti spesso di vedere gente che si allena sotto il sole cocente, in orari caldissimi, o con addosso felpe, tute, abbigliamento atto alla sudorazione, proprio perché parte dalla convinzione che sudore e perdita di peso siano strettamente correlati.
Tale presupposto è stato addirittura sviluppato negli ultimi anni negli Stati Uniti, dove si sta diffondendo sempre di più il concetto di fitness in ambienti surriscaldati, fino a quaranta gradi, per riprodurre in allenamento l’effetto sauna e velocizzare il dimagrimento. Ecco quindi fiorire lezioni di yoga, pilates, spinning, cardio fitness in ambienti caldissimi, obiettivo: perdere liquidi e bruciare grassi.
Ma perdere liquidi corrisponde davvero a dimagrire e a perdere grassi? La risposta potrebbe essere sì, ma sarebbe una risposta esatta a metà, vediamo perché.
Perdere Liquidi
Occorre ricordare che il nostro corpo è composto in massima parte di acqua, i nostri tessuti ne contengono in grande quantità (circa il 60-70%).
Perdere liquidi favorisce, è vero, una diminuzione di peso corporeo, ma a danno unicamente dei tessuti muscolari che si disidratano; quindi quella che noi riduciamo con la disidratazione è unicamente massa magra. Nei casi di sovrappeso quello che, invece, è necessario ridurre è la massa grassa, tessuto povero d’acqua, contrariamente a quanto si potrebbe pensare.
Sudare in grandi quantità non provoca perciò alcuna diminuzione di grasso, ma esclusivamente di acqua e sali minerali; in questo modo però si arriva a ridurre, ad esempio, la prestazione sportiva (se si perde acqua corrispondente al 2% di peso corporeo, la riduzione della condizione fisica sarà addirittura del 20% ).
Il peso certamente cala se si toglie acqua al nostro organismo, ma questa situazione è momentanea: il nostro corpo tenderà a sopperire a tale perdita trattenendo infatti tutti i liquidi che si torneranno successivamente ad introdurre, ad esempio con gli alimenti.
Il nostro organismo riequilibra sempre il proprio contenuto idrico, ecco perché utilizzare strumenti che sfruttano la sudorazione per la perdita di peso servirà soltanto momentaneamente a risolvere il problema della riduzione del peso corporeo.
Per perdere chili definitivamente, ripetiamo, bisogna agire sul tessuto adiposo, che non si riduce né si elimina con il sudore o la perdita dei liquidi, bensì con una restrizione dietetica corrispondente a circa 800 calorie al giorno; si pensi che il grasso è una riserva energetica del nostro organismo e che 1 chilo di grasso corporeo in eccesso corrisponde a circa 7000 calorie.
Ad un regime dietetico attento e controllato sotto il profilo calorico è poi necessario abbinare un allenamento fisico costante e regolare.
Attenzione
Le due cose vanno abbinate, ma senza eccessi: se riducete il fabbisogno calorico di 800 calorie al giorno, in 10 giorni arriverete a perdere 1 chilo; una riduzione calorica superiore a questa sarebbe controproducente, come lo sarebbe anche inserire delle sedute di allenamento troppo intense, soprattutto se non si è particolarmente allenati.
Entrambe le cose vanno abbinate e coniugate con gradualità e metodo, seguite costantemente e con pazienza, e vedrete che i risultati raggiunti saranno definitivi.
Conclusione
La tonicità dei tessuti è reale e così pure la perdita di qualche centimetro dopo l’uso costante: tuttavia considerate quanto detto in precedenza, e cioè che questo dipende dalla momentanea perdita di liquidi attraverso il calore e la sudorazione e che si tratta di un fenomeno temporaneo, assolutamente reversibile, se non associato a dieta ipocalorica e attività fisica mirata e costante.