Come socializzare? I tempi sono cambiati. Riportando le lancette indietro di qualche anno, quando ancora l’utilizzo dei videogames era coscienzioso e gli smartphone non esistevano, bastavano la porta di un garage e una palla per intrattenere per un pomeriggio intero una decina di ragazzini, e chi tra di voi sta leggendo questa osservazione e ha almeno trent’anni, può capire in pieno il senso di gioia che si prova in quelle rare occasioni in cui si vede un gruppetto di ragazzini giocare a calcio al campetto.
Lo sport aggrega; tuttavia sempre più statistiche affermano che lo sport tra i giovani è sempre meno diffuso, anno dopo anno. Oltre a numerosi effetti negativi su salute e capacità motorie, questo può portare anche a effetti negativi su amicizia e socializzazione?
Giovani e sport di squadra
Se ti stai chiedendo come socializzare, uno dei migliori modi è rappresentato dagli sport di squadra. Essi sono, soprattutto in giovane età, un ottimo collante per le relazioni; si creano amicizie che durano nel tempo, a volte tutta la vita. Basta pensare a una squadra di calcio o di pallavolo: un gruppo di ragazzini che concorrono tutti verso un unico obbiettivo, allenandosi insieme, gioendo insieme e perché no, anche litigando tra loro; insomma tutti aspetti che fanno pensare come lo sport in età giovanile, dal punto di vista del carattere, sia una cosa fondamentale.
Trasportandoci ai giorni d’oggi, dove sono in diminuzione i baby sportivi, le fondamenta dell’amicizia vanno costruite su altre basi, sicuramente meno resistenti di quelle date dello sport; sarebbe molto bello se si ritornasse alle vecchie statistiche su bambini e sport, grazie a società sportive organizzate e genitori più interessati all’aspetto socializzazione.
Come socializzare? Adulti e sport in gruppo: un rapporto diverso
Molto spesso il rapporto che c’è tra gli adulti e l’attività fisica è di natura diversa. Intorno ai 35 anni non sono molti i praticanti di sport di squadra a livello agonistico.
Molti si sono ritirati approcciando nuove discipline in modo amatoriale, altri invece hanno appeso le scarpe al chiodo in attesa di ispirazione.
Spesso nei centri fitness si incontrano sia ex sportivi di questo tipo, che persone che non hanno mai fatto alcun tipo di attività in cerca di ritrovare una po’ di benessere e forma fisica. Ma è solo questo il motivo del richiamo? Frequentare un ambiente sportivo fa bene alla socializzazione a tutte le età.
Che si parli di un gruppo di amatori di calcetto o una classe di allenamento funzionale, fare parte di un gruppo che concorre verso un obbiettivo è un collante fantastico.
Prendiamo come esempio una classe di functional training. Fare parte di quella collettività porta a:
• condividere un obbiettivo • condividere la fatica (aspetto fondamentale per avere uno stimolo a non fermarsi) • innescare una sana competizione con i compagni dello stesso livello • instaurare un’amicizia fuori dall’ambiente palestra
Tutti questi aspetti vanno in due direzioni: se da un lato lo stare insieme crea nuove amicizie, dall’altro, il creare nuove amicizie aiuta a dare continuità all’attività; a un’età non più giovanissima spesso gli impegni e la stanchezza prendono il sopravvento sul senso del dovere verso lo sport, ma avere uno o più amici che ti aspettano per allenarsi sarà un traino fondamentale per non saltare la seduta.
Inoltre come in una squadra di calcio vi è una figura di riferimento che è l’allenatore, in un contesto fitness un ruolo molto importante nel creare legami è in mano al coach, soprattutto a inizio corso, dove sono ben viste uscite e cene extra-palestra.
Quando il gruppo è una coppia
Questo è il caso tipico della sala pesi, o di chi si allena all’aperto senza frequentare ambienti dedicati.
Nella sala pesi non esistono corsi. Certamente, si possono incontrare molte persone allo stesso orario ma essendo appunto aperta tutto il giorno spesso le persone saranno quasi sempre diverse e ognuno si farà gli affari suoi.
Per questo spesso, molta gente (parliamo di amatori non di bodybuilder professionisti) abbandona presto gli allenamenti appena sorge la noia o qualche impegno che fa vacillare la propria regolarità. Avere un partner, o per essere più anglofoni un “gym buddy” è una manna in questi casi; più è simile a noi come obbiettivi e più saremo reciprocamente d’aiuto anche sotto altri aspetti.
Se esaminassimo il caso di due uomini che devono perdere una ventina di kg, farsi forza a vicenda anche sul lato alimentare sarà molto più proficuo.
Per l’allenamento all’aperto il discorso è il medesimo: fare parte di un gruppo di persone che esce per fare running donerà quella caratteristica di “impegno” a un attività che, se fosse fatta in solitaria, verrebbe posta come ultima tra le attività della routine giornaliera, finendo tra le prime rinunce in caso di contrattempi.
Cercare di praticare attività fisica come stile di vita e non come costrizione è fondamentale per non fallire; farlo in gruppo è molto più facile!
I nostri articoli dovrebbero essere utilizzati solo a scopo informativo e didattico e non sono destinati ad essere presi come consiglio medico. Se sei preoccupato, consulta un professionista della salute prima di assumere integratori alimentari o di apportare importanti cambiamenti alla tua dieta.