Dalla scrittrice Myprotein Chiara Fichera, laureanda in Medicina e Chirurgia.
Sindrome Premestruale
Il ciclo mestruale causa disagi ad almeno l’80% delle donne in età fertile e di queste circa il 40% avrà ripercussioni sulla vita lavorativa e sociale.
Nonostante ciò solo il 5% di esse è affetta da Sindrome Premestruale, che si manifesta per lo più in donne tra i 30 e i 40 anni con sintomi fisici e psichici nella seconda parte del ciclo mestruale, la cosiddetta fase luteinica, ovvero prevalentemente dal 14 giorno in poi, per poi sparire con l’arrivo della mestruazione.
Proprio la grande varietà di sintomi conferisce ad essa la dignità di “sindrome” ed ogni donna può manifestarli in modo più o meno vario e soggettivo.
Sintomi
Tra i sintomi principali vanno sicuramente ricordati:
- ritenzione idrica e aumento di peso
- cefalea persistente
- stipsi
- addome gonfio
- dolori muscolari e ossei diffusi ma soprattutto nella zona lombare e alle gambe
- comparsa di brufoli
- ansia
- umore altalenante e crisi di pianto
- irritabilità e aggressività
- insonnia
- astenia (stanchezza)
- attacchi di fame e incontrollabile voglia di dolci
Cause Della Sintome Premestruale
Ma quali sono le cause di questa fastidiosissima sindrome? Ad oggi non è stata individuata una causa certa e si ritiene provocata da più fattori che agirebbero in sinergia:
- carenza di magnesio: sembra responsabile dei dolori muscolari e della cefalea e potrebbe esser provocata da un aumento della produzione di ormoni come l’aldosterone, deputato alla regolazione del bilancio idroelettrolitico del nostro organismo
- innalzamento dei livelli di estrogeni e prolattina: provocherebbe la mastodinia e concorrerebbe all’aumento di peso dovuto alla ritenzione idrica
- riduzione dei livelli di serotonina e dopamina: spiegherebbe l’umore labile
- carenza di vitamina B6: si è mostrata spesso presente in donne affette da tale sindrome e accentuerebbe lo stato depressivo
- disfunzioni tiroidee: molte donne affette mostrano segni di ipotiroidismo che se trattato migliora significativamente i sintomi di tale sindrome
- patologie psicosomatiche: è stato notato come tale sindrome sia più frequente in donne con patologie psichiatriche o più soggette alla somatizzazione, potendosi spesso associare a sindrome dell’intestino irritabile.
Diagnosi
Nonostante possano esser individuati molti fattori scatenanti, si è notato che in donne con cicli anovulatori la Sindrome Premestruale non si presenta, indicando con chiarezza che la produzione ormonale ovarica sia alla base ed inneschi tutta la cascata di eventi che portano a tale disturbo.
Non esistendo un esame da poter effettuare, la diagnosi è puramente clinica: ogni donna che sospetti di soffrirne dovrebbe tenere un diario per almeno tre cicli consecutivi, in modo da annotare eventuali sintomi e verificare se in essi esiste una periodicità ed una reale correlazione con il ciclo mestruale. Per porre diagnosi è infatti necessario che i sintomi ricorrano per almeno tre cicli consecutivi e che per almeno sette giorni nella prima metà del ciclo (fase follicolare) essi siano assenti.
Nonostante non si accompagni a complicanze fisiche particolari, la Sindrome Premestruale può aver risvolti anche importanti nella vita lavorativa e di relazione: scarso rendimento e assenteismo sul lavoro, ridotto desiderio sessuale e isolamento sociale sono tra le “complicanze” più frequenti; proprio per questo la legislatura di alcuni paesi come la Francia e l’Inghilterra riconoscono la Sindrome Premestruale come condizione attenuante.
Rimedi
Proprio a causa di questo variopinto e a volte “invalidante” quadro sintomatologico, molte donne sono costrette a ricorrere all’uso di farmaci.
Numerosi studi hanno cercato di indagare se eventuali cambiamenti del ciclo possano modificare l’andamento e la gravità di questo disturbo, mostrando come l’avvicinarsi della menopausa lo influenzi positivamente, mentre gravidanza e allattamento non avrebbero alcuna ripercussione su esso.
Fortunatamente spesso non è necessario un trattamento medico specifico, ma è indicato rivolgersi al ginecologo qualora tale sindrome interferisca con le normali attività quotidiane.
Possono esser prescritti dal medico in base alle diverse necessità; ma nonostante l’ampia varietà di scelta terapeutica, un valido aiuto alle donne arriva da una maggior cura dello stile di vita e dell’alimentazione che si sono mostrati in grado di attenuare i sintomi della Sindrome Premestruale.
Questi piccoli accorgimenti vanno iniziati almeno 7-10 giorni prima la presunta comparsa dei sintomi e comprendono:
- colazione leggera e sana in cui non dovrebbe mancare un frutto di stagione
- non saltare i pasti ed evitare abbuffate, meglio mangiare poco e spesso per evitare abbassamenti della glicemia, più frequenti in questa parte del ciclo e responsabili del desiderio incontrollabile per i cibi dolci
- bere abbondantemente e fare uso di tisane e tè verde per combattere la ritenzione idrica
- ridurre il sale negli alimenti ed evitare cibi che ne sono ricchi come gli insaccati, le patatine, la pizza, dado da cucina, carne e pesce affumicati
- consumare preferibilmente alimenti freschi e di stagione ed evitare quelli confezionati soprattutto se contengono glutammato
- ridurre i cibi ricchi di grassi, soprattutto se animali, e abbondare con frutta, verdura e legumi i quali, grazie alla ricchezza in calcio e magnesio sono di notevole aiuto nell’alleviare i sintomi
- ridurre il numero di caffè e di alimenti contenenti sostanze nervine
- assumere cibi ricchi di magnesio: germe di grano, cacao amaro e cioccolato fondente, bietole e verdure a foglia verde, soia, mandorle, noci.
Oltre alla dieta, è sicuramente consigliatissimo un’attività aerobica blanda, capace di stimolare la produzione di serotonina e di migliorare così l’umore.
- Ginecologia e Ostetricia” di Zanoio – Barcellona