Dallo scrittore Myprotein Nadir Foretier, studente in Medicina e Chirurgia.
Gli Aminoacidi Ramificati Fanno Male (BCAA)?
Questa è una delle domande che più di frequente viene posta a medici, nutrizionisti e allenatori e purtroppo la risposta data, seppur semplice, non è sempre la stessa.
Spesso si sente dire che gli aminoacidi ramificati, comunemente indicati come BCAA (Branched-Chain Amino Acids), arrechino danni se assunti in forma di integratori alimentari. In particolare, molte persone credono che essi, assieme a svariati altri tipi di integratori, possano causare danni a carico del fegato, sovraccaricandolo di lavoro. Vediamo subito per quale motivo quest’affermazione risulta priva di fondamento.
1° Falso Mito: i Danni al Fegato
I BCAA hanno una via metabolica diversa da quella degli altri aminoacidi. Essi infatti, una volta ingeriti, non necessitano di digestione e per questo motivo passano all’interno degli organi dell’apparato digerente in modo molto rapido fino ad arrivare nell’intestino, dove vengono assorbiti e, anziché passare dal fegato, entrano direttamente nel circolo ematico. Questo by-pass del fegato già dovrebbe bastare a sfatare il mito dei danni epatici, ma se ciò non bastasse c’è un interessante studio pubblicato nel 2013 su Pubmed in cui vengono presi in considerazione gli effetti di una somministrazione orale di BCAA in pazienti affetti da cirrosi indotta da epatite C, patologia che già di per sé compromette fortemente la funzionalità di quest’organo. I ricercatori hanno cercato di capire in che modo questa somministrazione potesse influire sull’incidenza dell’epatocarcinoma.
Lo studio contava 60 pazienti con cirrosi da epatite C e senza una storia clinica di epatocarcinoma, divisi in due gruppi:
- Gruppo BCAA: 30 pazienti a cui sono stati somministrati 12g/giorno di BCAA per 3 mesi o più;
- Gruppo controllo: 30 pazienti sotto osservazione senza integrazione con BCAA.
I risultati sono stati incredibili. I tassi d’insorgenza/sviluppo di epatocarcinoma a 3 e 5 anni dall’inizio dello studio sono stati rispettivamente 13,7% e 13,7% nel gruppo BCAA contro i 35,1% e 44,5% del gruppo di controllo. Vista la significatività della differenza tra i due tassi, i ricercatori sono giunti alla conclusione che l’integrazione orale di BCAA è associata a una riduzione dell’incidenza di epatocarcinoma in pazienti affetti da cirrosi derivante da epatite C.
Valutando le conclusioni di questo studio fatto su soggetti con una funzionalità epatica fortemente compromessa e constatando il forte effetto contrastante che l’integrazione con BCAA ha esercitato nei confronti degli effetti negativi della patologia stessa viene spontaneo pensare che in un soggetto sano, e che per di più si allena regolarmente, questo integratore non possa assolutamente essere correlato ad eventi negativi a livello del fegato stesso.
2° Falso Mito: i Danni ai Reni
Per quanto riguarda invece i danni a livello renale occorre aprire una piccola parentesi. Gli aminoacidi, tra cui i BCAA, sono i “mattoncini” che formano le proteine, perciò il loro catabolismo è strettamente legato a quello di quest’ultime. Si pensa comunemente che un eccessivo consumo di proteine comporti danni renali. Questa è però un’interpretazione errata di alcuni studi che sono stati compiuti in passato. Infatti, è stato dimostrato che il consumo proteico modifica sì la funzionalità renale, ma che non si tratta di una modifica negativa o nociva, bensì di un adattamento fisiologico naturale. In pazienti ed animali sottoposti a diete ad elevato apporto proteico si osserva un’iperfiltrazione adattativa che non comporta alcun rischio aggiuntivo per l’organo in questione.
A riprova di questa conclusione riportiamo uno studio pubblicato nel 2000 sull’ “International journal of sport nutrition and exercise metabolism” in cui sono stati esaminati bodybuilders (BB) e altri atleti ben allenati (OA) rispettivamente con alta e media assunzione di proteine al fine di far luce sulla questione. Gli atleti sono stati sottoposti a 7 giorni di analisi su dati alimentari, campioni sanguigni e raccolta delle urine per determinare le potenziali conseguenze renali derivanti dall'assunzione massiccia di proteine.
I dati hanno rivelato che il gruppo BB, nonostante la concentrazione plasmatica maggiore di acido urico e di calcio, aveva dati di clearance renale di creatinina, urea, e albumina che erano nel range di normalità. Il bilancio azotato per entrambi i gruppi è diventato positivo quando l’apporto proteico giornaliero ha superato i 1.26 g/kg di peso corporeo ma l’assunzione di proteine non ha influenzato né clearance della creatinina ,né tassi di escrezione di albumina e calcio. Riassumendo quindi quanto scoperto dai ricercatori, sembra che l'assunzione di proteine sotto i 2.8 g/kg di peso corporeo, in atleti ben allenati, non comprometta la funzione renale, come dimostrato dalle misurazioni della funzionalità renale effettuate in questo studio.
I BCAA quindi possono essere assunti liberamente e senza problemi anche da chi ha problemi renali? La risposta in questo caso è: NO. Infatti, se per una persona sana le proteine non causano danni ai reni, nel caso di una persona con patologie renali preesistenti e conclamate esiste un effettivo rischio che l'eccesso di proteine comporti un peggioramento della condizione dell’organo. Questo perché un rene malato fa più fatica ad eliminare l'azoto liberato dal catabolismo degli aminoacidi.
Conclusione
Riassumendo: Gli aminoacidi ramificati fanno male?
No, gli aminoacidi ramificati non fanno male, anzi, sono essenziali e hanno numerosi effetti positivi sulla salute tra i quali:
- Miglioramento della reattività
- Miglioramento dell’umore;
- Effetto protettivo del fegato;
- Miglioramento della sensibilità all'insulina e della tolleranza al glucosio;
- Supporto del sistema immunitario;
- Miglioramento della sintesi proteica;
- Proprietà anticataboliche;
- Stimolazione del GH;
- Diminuzione della fatica e aumento della resistenza.
Un buon apporto di BCAA è dunque consigliabile a chiunque, salvo presenza di patologie renali conclamate, purché se ne seguano le dosi consigliate e vengano assunti nell’ambito di una dieta sana e di un adeguato stile di vita!
1) Tada T. et al. (2014) Oral supplementation with branched-chain amino acid granules prevents hepatocarcinogenesis in patients with hepatitis C-related cirrhosis: A propensity score analysis.
2) Daniel Gastelu, Dott. Fred Hatfield (2000) Nutrizione dinamica per la massima performance.
3) King AJ, Levey AS., J Am Soc Nephrol (1993) Dietary protein and renal function.
4) Shimomura et al. (2004) Exercise promotes BCAA catabolism: effects of BCAA supplementation on skeletal muscle during exercise.
5) Poortmans JR, Dellalieux O. (2000) Do regular high protein diets have potential health risks on kidney function in athletes?