Dallo scrittore Myprotein Roberto Flenghi, personal trainer laureato in Scienze Motorie e Sportive.
Tappeto Elastico
Da qualche anno a questa parte, nelle palestre di tutta Europa, è comparso un nuovo attrezzo da allenamento, che forse non avrà spopolato, ma che ormai vediamo utilizzare abbastanza spesso, sia nelle lezioni di fitness che in sala pesi; sto parlando del Rebounding, o tappeto elastico.
Le prime apparizioni di questo oggetto possono essere ricercate nelle televendite delle TV private già dalla seconda metà degli anni 90’, ma è solo intorno al 2010 che qualche trainer ha avuto la brillante idea di strutturarci intorno un intero metodo di lavoro, iniziando a venderlo ovviamente!
Ma la domanda è: funziona davvero, o è soltanto l’ennesimo attrezzo accatastato ai lati delle sale fitness o sotto il letto di casa?
In realtà il tappeto elastico è un attrezzo molto particolare, che ha una sua collocazione ben precisa all’interno di una programmazione di allenamento, ma che come tutti gli attrezzi non dovrebbe essere usato a caso, ne tantomeno comprarlo nella speranza di risolvere tutti i nosti problemi con 10’minuti al giorno.
Come Si Usa?
Innanzitutto iniziamo dicendo che il tappeto può essere usato in 3 modi:
- come lavoro cardiovascolare
- come lavoro propiocettivo e di rinforzo muscolare
- entrambe le cose
La prima opzione ci consente di utilizzare il tappetino nella maniera più semplice (ma potenzialmente la più intensa), ovvero per effettuare degli allenamenti cardio (a tempo di musica o meno) in cui si salta sul tappeto sfruttandone la fase elastica e, volendo eseguendo anche delle sequenze di passi o delle semplici coreografie (metodo utilizzato nelle lezioni di gruppo).
Va detto però, che il movimento base sul tappeto non significa salirci sopra e iniziare a rimbalzare come palline impazzite, ma si deve controllare il movimento, tenendo la schiena dritta, le ginocchia semiflesse e tenendo sempre l’avampiede a contatto con la superficie dell’attrezzo, per evitare danni a ginocchia e articolazioni.
Quando si avrà un buon controllo del movimento di base si potrà iniziare a lavorare sulle rotazioni sugli spostamenti in avanti/dietro e laterali, e per ultimo lavorare su balzi che prevedono lo stacco di tutto il piede dal tappetino, che rimane la cosa più intensa e difficile da gestire.
Questa modalità permette di eseguire un intenso lavoro cardio (solitamente le sessioni non superano i 30 minuti) stimolando il corpo in modo inedito e, grazie all’effetto del movimento, si stimola anche il sistema linfatico.
La seconda opzione prevede di utilizzare il tappeto come un attrezzo polivalente su cui poter eseguire squat, affondi, piegamenti, addominali e tantissimi altri esercizi a corpo libero, sfruttando la stimolazione di una base d’appoggio che, oltre ad essere instabile e cedevole, restituisce anche parte dell’energia applicata su di esso, offrendo al corpo varianti inedite.
Anche qui si può lavorare a tempo di musica o in modo libero, facendo sempre molta attenzione alla tecnica di esecuzione.
La terza modalità è la più completa, ma anche la più difficile e faticosa, in quanto prevede sessioni di allenamento (a tempo di musica o meno) in cui si alternano movimenti della modalità cardio con quelli di tonificazione a corpo libero, secondo uno schema di alternanza, oppure fondendoli insieme creando workout brevi ma molto molto intensi sia dal punto di vista cardiovascolare che muscolare.
Va da se che in questa modalità è molto facile incorrere in errori o peggio in infortuni, soprattutto quando la stanchezza inizia a fare capolino; pertanto il mio consiglio è quello di iniziare con le prime due modalità distinte fino a controllarle al meglio, poi si potranno aggiungere dei brevi circuiti misti, allungandone la durata e complicandone la sequenza man mano che si va avanti.
Benefici
Per concludere possiamo affermare che il tappeto elastico (o rebounding) è un attrezzo sicuramente valido, che può aiutare a migliorare alcune capacità in determinati momenti dell’anno, oppure come variante cardio al posto del solito tappeto o cyclette.
L’imporante come sempre, sta nel capire che è uno strumento come un altro, ma che non può fare miracoli, e che la differenza la fa “come” viene usato, e non “quanto”.
Alla prossima!
Ruota Addominali