Dallo scrittore Myprotein Alberto Baduini, studente in Fisioterapia.
Epicondilite
L’epicondilite è una condizione di infiammazione che interessa la porzione laterale del gomito. L’epicondilo del gomito è una zona in cui si inseriscono i tendini dei muscoli dell’avambraccio.
L’epicondilite è dunque una patologia che va ad interessare quei soggetti che mettono sotto sforzo questa articolazione ma anche soggetti che tendono a mantenere la medesima posizione degli arti superiore per molto tempo.
? Cause
L’epicondilite è, come precedentemente accennato, una infiammazione a carico dei tendini dei muscoli dell’avambraccio che si inseriscono sul gomito.
Questa patologia sarà dunque causata da degli squilibri nello sviluppo dei muscoli dell’avambraccio ma anche da delle tensioni che rimangono in questi muscoli. Per tensioni si intendono degli accorciamenti dei determinati muscoli, in particolare quelli che estendono il polso, dovuti ad una prolungata posizione di accorciamento.
Spesso questo dolore insorge dopo degli sforzi intensi e permane e si intensifica fino anche a invalidare l’uso del braccio.
È da notare che il gomito non è una articolazione mobile. Di per sé gli unici movimenti che riesce a compiere sono quelli di estensione, flessione e rotazione dell’avambraccio. Non essendo una articolazione mobile difficilmente la causa del problema va ricercata nel gomito.
Piuttosto si deve considerare le articolazioni immediatamente adiacenti, il polso e la spalla, le quali sono molto mobili.
Uno scorretto posizionamento di una di queste due articolazioni va ad imporre al gomito di assumere posizioni che non sono per esso naturali. Non avendo il gomito la capacità di modificarsi e adeguarsi a tale posizione si accumula stress su questa articolazione con conseguente infiammazione.
? Trazioni ed epicondilite
Nel campo della pesistica una delle cause più comune dell’epicondilite è data da una scorretta esecuzione delletrazioni. Un problema che si verifica abbastanza spesso sta nel posizionamento del polso.
Afferrando la sbarra si tende ad avvolgere l’intera mano attorno.
Questo porta ad una eccessiva flessione nel polso che va a ripercuotersi sui muscoli flessori dell’avambraccio e di conseguenza sul gomito.
Si tende ad avere questa presa perché la forza nei muscoli che garantiscono una presa salda è carente oppure perché si tenta di eseguire ulteriori ripetizioni cercando di aiutarsi con ogni muscolo possibile piuttosto che usare i corretti muscoli.
Questo porta ad un sovraccarico dei muscoli flessori dell’avambraccio, li sottopone ad un lavoro che non sono in grado di sopportare.
Altro errore sta nel posizionamento della spalla.
Quando si usa una presa supina questa tende a generare una torsione nell’arto superiore ed ancora una volta è l’articolazione poco mobile a risentirne maggiormente. Difatti nella porzione superiore del movimento di trazione gli avambracci tendono spontaneamente a ruotare e a posizionarsi in una presa neutra (palmi rivolti l’uno verso l’altro).
Essendo però la sbarra un qualcosa di fisso, la rotazione si sposta lungo la catena cinetica e viene interessata l’articolazione del gomito. Verificare questa tendenza è semplice: basta fare delle trazioni agli anelli con un peso che renda piuttosto difficile l’esecuzione del movimento.
Partendo da una presa supina si nota che nella parte superiore del movimento la presa tende a ruotare e a diventare neutra. Questo perché il corpo tende spontaneamente ad assumere la posizione in cui è più forte.
Esercizi Epicondilite
Da quanto appena detto è evidente che le cause dell’epicondilite sono molteplici. Si spazia da accorciamenti muscolari, a posizionamento errato di altre articolazioni adiacenti fino a deficit di forza nei muscoli sia flessori che estensori dell’avambraccio.
È necessario porre rimedio a questa patologia perché tende a degenerare invalidando l’uso del braccio e a cronicizzarsi.
Non si può semplicemente aspettare che passi o rinunciare a determinati movimenti. Si possono perciò adottare delle strategie.
? Rinforzare i muscoli che flettono ed estendono il polso. Gli esercizi sono semplici: con un bilanciere effettuare questi movimenti. Ad esempio appoggiare gli avambracci su una panca e, impugnando un bilanciere, eseguire movimenti di estensione del polso e di flessione. È importante anche rinforzare la presa, quindi inserire dei set di massima tenuta alla sbarra alla fine della propria sessione.
? Fare stretching ai muscoli dell’avambraccio, sia per i flessori che per gli estensori. Dedicare del tempo anche allo stretching dei muscoli della spalla e del braccio.
? Passare agli anelli come supporto per le trazioni. Questo permette alle articolazioni di mettersi nelle posizioni più naturali evitando stress su di queste. Usare gli anelli rende i movimenti più difficili perché viene meno la stabilità ma di sicuro è una scelta dai numerosi vantaggi e che nel tempo porta a migliori risultati.
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