Dallo scrittore Myprotein Leonardo Cesanelli, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, laureando in Nutrition and Functional Food.
L'Acqua
Le risorse idriche sono di particolare importanza ecologica e biologica in quanto l’acqua è una delle sostanze essenziali per l’uomo e per tutti gli esseri viventi. L’acqua non è un semplice alimento ma rappresenta un elemento indispensabile per la salute ed il funzionamento del nostro organismo.
Il fabbisogno d'acqua aumenta durante la stagione calda, in momenti di sforzo fisico e in ambienti riscaldati, sulla base di numerose ricerche scientifiche è stato dimostrato come, in queste situazioni, una diminuzione del volume d'acqua corporea nell'ordine dell'1%, pur non inducendo una situazione di sete, comporti una riduzione della capacità e dell'efficienza fisica del 10-15%.
A garanzia dell'equilibrio idrico e idrosalino del nostro organismo, c'è un «sistema di allarme» che ci avverte con un preciso segnale: la sete. Inoltre, l’acqua costituisce il 55,760% del nostro peso de non potremmo sopravvivere più di 3/5 giorni senza bere. Le assunzioni di acqua dovranno bilanciare e coprire le perdite che giornalmente abbiamo con le urine, con la pelle la respirazione e le feci (circa 1ml/kcal). In Italia, come bevanda di base conosciamo principalmente: l'acqua di rubinetto (acqua potabile) e le acque minerali (in bottiglia).
L'Acqua Potabile
L'acqua potabile è una risorsa naturale primaria definita dalla normativa come le acque destinate al consumo umano ovvero le acque trattate e non trattate destinate ad uso potabile o per altri usi domestici o utilizzabili in un’impresa alimentare per la produzione, trattamento o trasformazione di prodotti o sostanze destinate al consumo umano.
Queste acque vengono distribuite tramite reti idriche di distribuzione e dovranno subire i dovuti processi di potabilizzazione che permettono di migliorare le proprietà della stessa rendendola appunto potabile, un classico esempio è l’aggiunta di cloro come disinfettante e allo stesso tempo il calcio per innalzare il pH e salvaguardare l’integrità dei tubi in materiale metallico dalla corrosione. Queste acque dovranno altresì rispondere ai diversi parametri chimici e microbiologici.
Le Acque Minerali
Concentriamo però la nostra attenzione sulle acque minerali. Secondo la definizione di legge, sono delle acque naturali provenienti dal sottosuolo, caratterizzate da requisiti di purezza originaria che contengono una certa quantità di minerali disciolti.
La loro composizione deve essere riportata in etichetta; questa composizione deve inoltre rimanere costante nel tempo (non deve cioè variare in misura significativa con le stagioni e con le diverse condizioni climatiche) a riprova della buona protezione dell'acquifero. Oggi gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua minerale al mondo.
Le acque minerali naturali, in relazione alla loro composizione chimica (che acquisiscono attraverso un lento e lungo processo di "autofiltrazione" sotterranea a contatto con rocce), si classificano in base al loro "residuo fisso". Il residuo fisso corrisponde alla quantità di sali disciolti in un litro di acqua: più il residuo fisso è basso, più l'acqua risulta leggera, obbligatoriamente, poi, il suo valore deve essere riportato in etichetta ed espresso in milligrammi per litro (mg/l). In base alla presenza di sali disciolti le acque minerali si possono classificare in diverse categorie.
Dopo aver fatto la prima selezione sulla base della quantità di sali, il consumatore può scegliere l'acqua sulla base del tipo di minerali e delle qualità cliniche dichiarate in etichetta. Le possibili diciture relative sono molte e devono essere autorizzate dal Ministero della Sanità o dalle autorità regionali preposte. Alla luce delle considerazioni fatte, possiamo dire che le acque minerali non sono tutte uguali e che gusto, personalità ed eventuali proprietà curative delle acque dipendono soprattutto dalla loro mineralizzazione.
1. Acque minimamente mineralizzate
Le acque minimamente mineralizzate, caratterizzate cioè dalla presenza di sali disciolti inferiore a 50 mg/L, risultano essere di facilissimo assorbimento per via gastrica per via del minor contenuto in sali assoluto, determinano un marcato aumento della diuresi e trovano la loro principale indicazione nella cura della calcolosi delle vie urinarie.
Interessante è il loro uso in pediatria, per la ricostituzione del latte in polvere: infatti queste acque non modificano il contenuto salino del latte e quindi non sconvolgono una formula accuratamente studiata. Queste acque trovano, inoltre, una felice collocazione in tutte le situazioni in cui è necessario un intervento dietetico caratterizzato da un ridotto apporto di sodio, come ad esempio nell'ipertensione arteriosa.
2. Acque oligominerali
Le acque oligominerali, caratterizzate dalla presenza di sali disciolti inferiore a 500 mg/L, raggruppano le acque così dette “leggere”, infatti la scarsa presenza di sali rende queste acque adatte al consumo quotidiano, anche in quantità maggiori. Sono caratterizzate oltre che da una ridotta concentrazione di mineralizzatori, da una scarsa presenza di metalli pesanti, di oligoelementi e da una quantità più o meno grande di gas disciolti. Anche in questo caso l'effetto principale attribuibile al loro utilizzo è quello di favorire la diuresi e di prevenire la calcolosi renale.
3. Acque minerali
Le acque minerali, caratterizzate per la presenza di sali disciolti tra 500 e 1500 mg/l. L'azione di queste acque è analoga a quella delle acque oligominerali, sebbene l'effetto diuretico diminuisca progressivamente con l'aumentare del residuo fisso. L'uso quotidiano di acque minerali con oltre 1000 mg/l. di residuo fisso può portare un eccesso di sali nella dieta, specie per quanto riguarda il Sodio (controindicato per gli ipertesi). Per questo gli esperti consigliano di alternarle con acque oligominerali. Inoltre, l’utilizzo specifico di queste acque si differenzia in base al contenuto di sali predominanti.
4. Acque ricche in sali minerali
Le acque ricche in sali minerali, sono caratterizzate per la presenza di sali oltre i 1500 mg/l. Sono sconsigliate per il consumo quotidiano. Di solito si usano a scopo terapeutico per l'elevata presenza di sodio, solfati, potassio, magnesio ed altri sali. L'assunzione di queste acque per uno scopo terapeutico preciso, andrebbe fatto sotto diretto controllo del Medico e ciò al fine di evitare un uso improprio e la conseguente comparsa di effetti indesiderati (es. un'azione purgativa esagerata, rischi nell'ipertensione arteriosa, nella calcolosi, ecc.)
5. Acque contenenti bicarbonato
Le acque contenenti bicarbonato (bicarbonato sopra i 600 mg/l) favoriscono la digestione, accelerando lo svuotamento gastrico, se bevute durante i pasti e tamponano l'acidità gastrica se assunte a digiuno. Le acque bicarbonate sono indicate per chi fa sport, in quanto bicarbonato e calcio sono in grado di neutralizzare le scorie del metabolismo muscolare (acido lattico).
6. Acque solfate
Le acque solfate (solfati sopra i 200mg/l.) espletano sullo stomaco un'azione più equilibratrice e meno stimolante delle acque bicarbonato-calciche. Se consumate in grandi quantità possono avere un effetto lassativo sono sconsigliate per i ragazzi in crescita, in quanto il solfato può interferire negativamente nell'assorbimento del calcio.
7. Acque calciche
Le acque calciche (calcio sopra i 150 mg/l.) sono utili per chi non beve latte o ama poco i latticini, per le donne in gravidanza o in menopausa e per i ragazzi in crescita o ad esempio per chi segue diete vegane.
8. Acque magnesiche
Le acque magnesiche (magnesio sopra i 50 mg/l) svolgono prevalentemente un'azione purgativa, ma trovano anche indicazione nella prevenzione dell'arteriosclerosi, perché come quelle contenenti Litio o Potassio inducono una sensibile dilatazione delle arterie.
9. Acque ferruginose
Le acque ferruginose presentano un contenuto di ferro (Fe++) superiore a 1mg/l. Sono indicate, per chi soffre di un'anemia ferropriva, come integratori delle terapie mediche, per le donne in gravidanza/allattamento e per chi segue diete vegetariane/vegane.
Quale Acqua Scegliere?
Ma quale acqua scegliere? In realtà l’esistenza di una molteplicità di tipi di acque minerali in commercio permette, oggi, di attribuire a ciascun soggetto, in base alle proprie esigenze fisiologiche, una specifica tipologia di acqua minerale. Analizziamo nello specifico i seguenti casi: donne in gravidanza, bambini, sportivi e anziani.
Durante tutto il periodo della gravidanza, viene raccomandato, in assenza di processi patologici, l'assunzione di circa due litri di acqua al giorno, preferendo acque leggermente mineralizzate, oligominerali, o comunque con valori di residuo fisso non superiori a 200 mg/l e con bassi valori di nitrati, alternando acque calciche a media mineralizzazione ed a cicli un’acqua ferruginosa sempre a media mineralizzazione.
In pediatria, si consigliano, per la ricostituzione di latti formulati, acque minerali naturali minimamente mineralizzate e acque oligominerali con pH inferiori a 7 in modo da facilitare la digestione proteica dello steso.
Chi svolge attività sportiva dovrà porgere particolare attenzione al bilancio idrico, inoltre con la sudorazione abbondante vengono persi elettroliti come cloro, sodio e potassio, lo sforzo fisico prolungato induce, inoltre, uno stato di acidosi metabolica.
Tali modificazioni vengono parzialmente compensate dall'organismo, ma possono richiedere un accresciuto apporto di sali minerali e di bicarbonati. Ad esempio successivamente alla competizione o comunque ad un intenso sforzo fisico, l’assunzione di liquidi avrà lo scopo di favorire l'eliminazione delle scorie azotate e correggere l'acidosi determinata dalla fatica muscolare, e a questo proposito può essere utile l’introduzione di acqua a media mineralizzazione bicarbonato alcalina.
Infine, considerando il fatto che con il passare degli anni il meccanismo della sete diventa "poco pronto" sarà bene consigliare agli anziani, senza particolari problemi di salute, di bere in abbondanza acqua minerale naturale oligominerale con basso residuo fisso, alternandola con un'acqua a residuo fisso intorno a 300-500 mg/l così da garantire una giusta idratazione senza che questo comporti un eccessivo impegno metabolico nella funzione renale escretoria.
In Conclusione
Da questi brevi esempi è possibile dedurre come la tipologia di acqua da assumere vari in base alle condizioni fisiologiche, in base all’età, al sesso, allo stile di vita e alla stagione. Per orientarsi nella scelta di un’acqua minerale piuttosto che un’altra, sarà importante valutare le esigenze del singolo individuo e confrontarle con quanto riportato nelle etichette delle stesse.
L’etichetta rappresenta, infatti, il tramite mediante il quale il produttore comunica al consumatore le caratteristiche della propria acqua minerale e le indicazioni d’uso: informazioni sufficienti a guidarlo verso una scelta quanto più razionale e adatta alle proprie necessità.
1) Cabras-Martelli “Chimica degli alimenti” Piccin
2) Lgs. 31/2001
3) DIR 2003/40
4) Lgs. 176/2011
5) Lgs. 105/92
6) Direttiva CEE 96/70 del 28/10/1996
7) ISTAT, “Statistiche Ambientali”, 2000
8) LEGAMBIENTE, Qualità delle acque potabili, “Ecosistema Urbano 1997”, Roma ed. Istituto di Ricerche Ambiente Italia, 1997
9) DEL PIANO Scienze ambientali, ed. NIS 1994, pp.257-264
10) www.salute.gov.it